Serie A e serie B

Publié le 22 Octobre 2007

Ho scoperto delle cose interessanti! 
Ho scritto un articolo su un argomento, ho aperto una parentesi per un altro che mi stava a cuore, e da quella parentesi sono arrivati alcuni commenti e reazioni che mi hanno fatto riflettere: su come ciò che scrivi può sembrare chiaro e cristallino a te, e come invece venga letto in modo totalmente diverso da un'altra mente, un altro sistema cognitivo, un altro universo culturale.

Nella mia parentesi ho fatto un breve cenno ad un disegno di legge che trovo pazzesco: "regolamentare" il mondo dei blog attraverso l'iscrizione all'albo dei giornalisti e soprattutto attraverso l'individuazione della figura dell'editore, che sarebbe poi penalmente e civilmente responsabile delle violazioni di legge perpetrate non solo dall'autore del blog, ma anche di chi lo commenta.
Ovviamente - almeno nella mia testa - l'intervento era volto a sottolineare la mia personale contrarietà, in nome della libertà di espressione di ogni blogger, di una libertà di espressione che dovrebbe essere sancita dalla Costituzione (almeno così mi sembrava di ricordare).
Ho scoperto che no, per qualcuno non va bene: c'è una libertà di espressione di serie A (suppongo di idee socio-politico-economiche) e una di serie B (punto croce, musica, adolescenza, cuori solitari, cucina, ecc.).

Allora, padronissimi di non concordare, ma io sono fermamente convinta che ognuno ha il diritto di parlare di ciò che vuole, purchè rispetti l'altrui diritto di non essere insultato e/o discriminato e/o vilipeso; chiunque ha la libertà di girare al largo se l'argomento non interessa, come ho già suggerito in passato per ragioni più futili di questa.
L'intento della mia parentesi era non solo quello di difendere il diritto all'esistenza del blog di Beppe Grillo (che certo non ha bisogno di me a fargli da difensore civico), ma anche di tutti gli altri, della pensionata che ha voglia di raccontare della sua vita, della sedicenne svampita che vuole scrivere dei suoi innamoramenti, del patito di heavy metal che vuole recensire l'ultimo disco del suo gruppo preferito; personalmente non leggo blog di adolescenti nè di fan di heavy metal, ma non per questo mi arrogo il diritto di pensare che il mondo vivrebbe meglio senza.

Chiudo qui, perchè il mio blog è il posto dove parlo delle cose che mi appassionano (e qualche rara volta anche di quelle che mi mandano in bestia). 

In questo senso, caro  "anno 81", il mio è un blog che fa informazione, perchè è una "raccolta, elaborazione e organizzazione di dati in una forma tale da influenzare la conoscenza del ricevente" (Source: wikipedia). 
Nel caso del mio blog,  io INFORMO: su tecniche di ricamo, sulle ultime novità in fatto di schemi, o kit, o mostre che riguardano il punto croce (qualche volta anche su libri e musica che mi piace).

Sempre a tuo uso e consumo inserisco un'ulteriore definizione di informazione, sempre tratta da Wikipedia: "Il concetto di informazione è quanto mai vasto e differenziato: informazione è in generale qualunque notizia o racconto, qualunque comunicazione scritta o orale contiene informazione. I dati in un archivio sono informazioni, così anche la configurazione degli atomi di un gas può venire considerata informazione. L’informazione può essere quindi misurata come le altre entità fisiche ed è sempre esistita, anche se la sua importanza è stata riconosciuta solo nel XX secolo". 

Come ho scritto nel commento al tuo commento, fare il linguista con me poteva essere rischioso (ci sono poche cose al mondo per le quali riesco a diventare presuntuosa e la padronanza della lingua italiana è una di quelle!); non c'era alcuna confusione tra libertà di informazione e parola, nè nelle mie parole nè in quelle di chi aveva commentato. 
Non può esserci libertà di informazione senza libertà di parola; informazione non può essere solo ciò che interessa te, altrimenti non saresti diverso da chi vorrebbe mettere gabbie e bavagli.

Ultimissima considerazione (e da domani si torna a parlare di crocette e affini): non è curioso come proprio i paladini della libertà dei blog di serie A siano i soli a lasciare commenti anonimi, con links che non portano da nessuna parte?  :-)

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Rédigé par Raffaella

Publié dans #Giramenti

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Lo stesso relatore sosteneva anche che il mancato passaggio di informazione dipendeva, quasi sempre in parti uguali, sia dal mittente che dal destinatario.Lavorerò - come suggerito - sulla suscettibilità, ma ti suggerisco un lavoro parallelo sulla tua maggiore disponibilità alla ricezione dei messaggi di alcuni mittenti piuttosto che di altri. :-)Raffaella
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R
Mi sfugge l'utilità delle scoperte interessanti descritte nel tuo post "Serie A Serie B", con riferimento alla diversità della chiavi di lettura di un articolo, e le percentuali sugli effetti della comunicazione, se ti stupisci sia accaduto anche a me. La vita sarebbe più semplice se tutti la vedessimo allo stesso modo, qualcuno sostiene sarebbe noiosa, forse, tuttavia armonia e distensione sarebbero appaganti. Quell'entrata di 81 mi ha fatto sorridere perchè mi è sembrato un cartone animato. Punto.Non è mia abitudine commentare le ragioni e le intenzioni di altri servendomi di supposizioni, sarebbe stato saggio chiederlo direttamente all'interessato e non ci sarebbero più dubbi.Dall'esterno ho compreso che 81 stava facendo un discorso di priorità dell'informazione, che condivido, mentre tu hai interpretato una classifica di merito e ti sei impennata, prendendola come un attacco personaleTu sola conosci i motivi della tua suscettibilità, lavora su questo invece di abbandonarti a provocazioni, sospetti, litigi e vendette, che altri per compiacerti seguiranno. Contrariamente alla nostra percezione non sono affatto dimostrazioni di forza e potere. Riferisci di partecipazioni a corsi di aggiornamento sulla comunicazione, dunque conosci la materia, mettila in pratica, sarà un ottimo esempio per tutti noi.Quanto al ddl Levi-Prodi lo "scherzetto" è stato già approvato il 12.10.2007 dal Consiglio dei Ministri all'unanimità. Nelle ultime ore qualche Ministro ne prende le distanze (anche se l'ha votato) e si discute sul tema della territorialità.Evidentemente speravano nel disimpegno dei cittadini, distratti da attività varie, sommersi dai problemi o trastullati da tv narcotizzanti, devono esserci rimasti male! Ogni giorno invio mail ai vari ministri, spero siano in molti a fare la stessa cosa, a volte si ottiene attenzione per sfinimento dei destinatari.Blogghini o no, auguro a tutti di poter continuare a esprimerci e di non essere costretti a trasferire all'estero per sapere cosa succede in Italia.Mi commiato definitivamente.  Ciao R.R.
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R
A meno che io non soffra di sdoppiamenti di personalità, sì, sono sempre io. In un corso di aggiornamento sulla comunicazione un relatore sosteneva che in una mail solo i 7% del messaggio viene correttamente trasmesso e compreso (la percentuale sale al 38% con una telefonata e al 55%  con una conversazione faccia a faccia... ma non equivocare, non cerco appuntamenti, e sono certissima che non ne cerchi nemmeno Denise!).Quanto a 81, curioso davvero che tu non abbia avuto le mie stesse sensazioni leggendo i suoi interventi; dove lo trovi il rispetto per le opinioni altrui in un commento come "donneeeeee, svegliaaaaaa.... prontooooooo?" e sull'accusa di avergli risposto con toni da "comare"? Raffa
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R
Sei la stessa Raffaella di prima? Sembri un'altra!Non conosco gli antefatti ma non ho avuto le tue stesse sensazioni leggendo i commenti di 81, ma la vostra accoglienza è stata poco ospitale. La tolleranza se ci credi davvero vai applicata senza eccezioni. Chiusa parentesi. Ciao R.R.ps: consola la povera Denise che sperava in un contatto prima con 81 e poi con me :))) scherzo (però le donne adescatrici non incontrano i miei gusti) ;))))))  
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R
@ Roberter: non ho intenti censori, altrimenti avrei inserito la moderazione ai commenti, e soprattutto non ne ho mai quando il tono dei commenti e delle considerazioni è comunque pacato e rispettoso.Devo convenire con te che talvolta non lo è; ovviamente posso parlare solo per me, ma quelle rare volte in cui ho alzato i toni è stato proprio quando era venuto a mancare il rispetto e la buona educazione da parte dei miei interlocutori, come nel caso del mio nuovo "ospite" di questi giorni, l'anno 81 che si è permesso di manifestare il proprio dissenso insultando chi scriveva come se si trattasse di qualcuno che soffriva di demenza senile.La definizione di comari, tra l'altro, è venuta proprio dalla stessa persona, che probabilmente deve avere qualche gene in comune con una personcina (il diminutivo è del tutto voluto) che svariati mesi fa aveva fatto - qui e altrove - delle tristissime, misogine considerazioni su "comari e donnine".Non metto link interni o esterni, perchè non voglio ricominciare da capo una diatriba che per me era chiusa, ma il titolo del blog "donnine oggi e comari domani" l'ho voluto proprio per ribadire il mio fastidio verso quei commenti di qualche mese fa (e quelli dei giorni scorsi), che avevo trovato anch'io declassanti, ingiusti, avvilenti. Era un paradosso, che probabilmente non è stato compreso. Onestamente però mi sembrava che il tono sarcastico della parte del post dedicata al progetto di legge fosse nettamente più chiaro.Il fastidio verso la definizione di comari non è il nostro unico punto di convergenza: quel progetto di legge è un maldestro tentativo di far tacere alcuni blog attraverso il controllo di tutti gli altri, controllo peraltro assai difficile da realizzare. "Zittirli tutti per zittirne uno", ci hanno provato, ma credo che gli sia andata male, perchè il giochino è stato subito scoperto.Raffaella
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